Con l’arrivo di giugno, le grigliate iniziano a diventare un’abitudine fissa dei weekend: terrazze, giardini e campeggi si popolano di barbecue accesi. Ma dietro una buona grigliata non c’è solo istinto: c’è anche tecnica. E una delle più sottovalutate è il controllo della temperatura interna della carne.
Perché la temperatura interna è così importante?
Molti si affidano all’occhio o al tocco per capire quando la carne è cotta, ma questo metodo è impreciso. La superficie può essere ben rosolata, ma l’interno ancora crudo o, al contrario, troppo cotto.
Misurare la temperatura al cuore del prodotto è l’unico modo per garantire una cottura:
• sicura (soprattutto per pollame e maiale)
• omogenea (senza sorprese dentro)
• succosa (senza cuocerla troppo)
Le temperature ideali per taglio e risultato
Ecco alcuni riferimenti utili, in gradi Celsius:
• manzo al sangue: 50–52°C
• manzo media cottura: 55–60°C
• manzo ben cotto: 70°C
• suino: 63–68°C
• pollo (safety first): almeno 74°C
• agnello: 58–62°C
Attenzione: una volta tolta dalla griglia, la carne continua a cuocere internamente per effetto del calore residuo (carryover cooking). Per questo, conviene fermarsi 2–3 gradi prima del risultato desiderato.
Come si misura correttamente la temperatura?
Serve un termometro a sonda, anche digitale da pochi euro.
Inseriscilo:
• nel punto più spesso della carne
• lontano da ossa o bordi
• in verticale o orizzontale, a seconda del taglio
Per hamburger o spiedini, puoi inserirlo lateralmente; per bistecche e arrosti, meglio dall’alto.
Un vantaggio in più: cottura su misura
Controllare la temperatura ti consente di adattare la cottura ai gusti di chi mangia. Non tutti vogliono la carne allo stesso punto: chi preferisce più al sangue, chi la vuole ben cotta.
Con un termometro a portata di mano, puoi accontentare tutti senza indovinare.
Grigliare è anche questione di precisione. E saper gestire la temperatura interna è il primo passo per trasformare una grigliata da “casuale” a memorabile.