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Al giorno d’oggi informarsi è diventato un dovere, ma non bisogna mai dimenticare che non tutto quello che viene letto in rete è veritiero. Dopo aver sfatato l’idea della pericolosità delle carni rosse per la nostra salute, oggi andremo ad approfondire l’argomento che concerne il legame tra carne e colesterolo, spiegando come, contrariamente a quel che a volte si legge, possano essere utili al nostro organismo e dando risposta ad alcuni dei quesiti più frequenti.

Che cos’è il colesterolo?

Il colesterolo è una molecola organica lipidica, della classe degli steroli. È una particella che fluttua nel sangue, fondamentale per gli animali e per l’uomo: è una componente della guaina mielinica dei nervi, che è alla base dell’apparato nervoso, oltre a essere parte delle membrane cellulari e del meccanismo che consente la riproduzione cellulare e lo sviluppo embrionale. Il motivo per cui però il colesterolo va tenuto sotto controllo è perché, se in esubero, rischia di diventare uno dei fattori di insorgenza di alcune malattie cardio-vascolari: se non vengono smaltite, le sue parti tendono a depositarsi all’interno delle vene e delle arterie, riducendo il flusso sanguigno e rischiando di innescare problematiche anche molto gravi.

Cos'è il colesterolo

Quali tipologie di carne sono legate al colesterolo?

Il colesterolo è una molecola che viene immessa nel nostro corpo principalmente dal consumo di alimenti di origine animale: per questo, in una dieta sana come quella mediterranea viene sempre definito un apporto specifico di questi nutrienti nel corso della settimana.

Ma quale tipologia di prodotti viene maggiormente collegata all’aumento di questa particella nel sangue? Fino a qualche anno fa si riteneva che le carni rosse impattassero in maniera significativa nell’incremento di questo valore; ma uno studio recentemente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition smentisce parzialmente questa teoria. I ricercatori confermano che il colesterolo varia al variare della quantità di cibi di origine animale consumati, ma non della tipologia: non esiste infatti alcuna sostanziale differenza in questo frangente tra le carni rosse e bianche. È inoltre stato introdotto il pensiero che un consumo di proteine semplici, se dosato in maniera equilibrata, abbia un minore impatto sul livello di questa molecola rispetto all’uso di burro, di preparazioni molto complesse o di alimenti fritti.

Esistono alcune tabelle facilmente reperibili online in cui è possibile trovare la percentuale di colesterolo presente in 100 grammi di un prodotto: averle sempre consultabili tramite il proprio smartphone è sicuramente un grande aiuto per chi voglia tenerne traccia. Chi non ha grande dimestichezza con il mondo tecnologico, invece, può fare riferimento ad alcune regole generali; per esempio evitabili per chi deve tenere sotto controllo l’LDL (o colesterolo cattivo) sono le pelli di pollo e tacchino, che risultano esserne davvero molto ricche, e i tagli detti “posteriori” degli animali di grossa taglia. Questi lipidi, inoltre, aumentano sensibilmente di quantità nelle carni cotte in quanto durante la preparazione a fiamma parte dell’acqua evapora, concentrando gli elementi nutritivi: si consigliano dunque, per il consumo frequente, preparazioni a crudo di alta qualità o cotte molto magre.

Parola d’ordine: equilibrio

La carne e il colesterolo sono dunque legati, ma diventano pericolosi per il nostro corpo solo in caso di abuso reiterato. Come sempre, il consiglio è quello di trovare un compromesso alimentare tra gusto e buon senso: ogni cibo va consumato nella giusta quantità per potersi mantenere in salute; per questo motivo nei punti vendita Tallone i nostri addetti al banco sono sempre a disposizione per consigliarvi nelle vostre decisioni.